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Le classi terze della scuola secondaria di Primo Grado della scuola “Enzo Drago”, giorno 27 maggio 2022, hanno realizzato una uscita didattica a Catania.

 

 

 

La prima tappa ha previsto la visita della casa di Giovanni Verga in un palazzo con ingresso in via Sant’Anna n. 8 che si affaccia su via Garibaldi, cuore pulsante della Catania barocca.

L'edificio è un palazzo borghese di fine Settecento, impiantato su parte delle strutture preesistenti del piccolo convento dei “Padri Trinitari della Redenzione dei Captivi”.

Qui Giovanni Verga nacque nel 1840, visse la sua infanzia e la sua vecchiaia, allontanandosi da questa casa e dalla città in età adulta per inseguire la grande passione della scrittura. Nella stessa casa morirà nel mese di gennaio del 1922.

 

 

 

Al primo piano si trova la biblioteca, un’importante raccolta pubblica che ospita libri e manoscritti originali dei fondi archivistici e librari di Luigi Capuana e di Federico De Roberto.

Al secondo piano si trova l’appartamento privato dello scrittore, divenuto monumento nazionale nel 1939, e oggi museo.  Nella prima stanza si espongono alcune prime edizioni del Verga, tradotte in varie lingue, insieme ad opere coeve di altri autori, tra le quali quelle di Luigi Capuana con dediche autografe, ed ancora stampe e ritagli di giornali d’epoca.

 

 

 

Il secondo ambiente è la biblioteca privata di Giovanni Verga. La grande stanza è arredata con le librerie volute dallo stesso scrittore e realizzate su misura con legno di noce proveniente dagli alberi della tenuta di famiglia di Tébidi, a Vizzini. Le sei librerie contengono circa 2600 volumi di altissimo valore e unici nel loro genere, fatti rilegare dallo stesso Verga, ognuno dei quali reca sul dorso le sue iniziali incise.

Davanti al finestrone campeggia un grande leggio, usato dallo scrittore che amava spesso scrivere stando in piedi e da questa posizione guardare scorrere la vita sulla vivace via Sant’Anna.

 

 

 

Segue la camera da letto che sarà il rifugio di Verga adulto, luogo dove custodire i ricordi familiari con i ritratti degli avi e le foto degli affetti più cari ed anche lo spazio più intimo dello scrittore che aveva un carattere introverso e riservato specialmente negli ultimi anni. La stanza era l’angolo da cui guardare la città dalla trafficata e brulicante via Garibaldi e il luogo da cui ascoltare i canti delle vicine Clarisse, suore di clausura che lo ispireranno nella Storia di una Capinera.

 

 

 

Gli ambienti sono tutti arredati con mobili di famiglia, alcuni provenienti da Vizzini e, perciò, caratterizzati dalla semplicità e dal rigore di una casa di provincia del tempo. Molti sono gli oggetti personali, tra i quali la valigia e la cappelliera che accompagnavano lo scrittore nei suoi frequenti viaggi nel nord Italia. Le pareti sono arricchite da stampe, incisioni e pitture ad olio su tela di artisti amici di Giovanni.

La seconda tappa dell’uscita didattica ha previsto la visita al Museo del Cinema di Catania, presso  il Centro Culturale Le Ciminiere. Il museo raccoglie, incrementa e propone documenti riguardanti l'arte cinematografica, le sue tecniche e la sua storia, con particolare riguardo alla relazione tra il Cinema e la Sicilia.

 

 

 

Il Museo del Cinema espone le foto dei set durante le riprese di film che intrattengono una relazione profonda con l’Isola e con la letteratura siciliana contemporanea di alcuni film di Rossellini, Visconti, Bolognini, Antonioni, Germi, Rosi, Pasolini ed altri ancora.

 

 

 

 

L’uscita ha inoltre previsto la visita del centro di Catania in particolare piazza del Duomo, che è il cuore della città. Proprio al centro della piazza le alunne e gli alunni della città hanno potuto ammirare l’emblema della città: la Fontana dell’Elefante. Questa fontana raffigura un elefante scolpito nella lava nera, sopra il quale si erige un obelisco egizio. La leggenda narra che questa statua abbia il potere di placare l’ira del vulcano Etna.

 

 

 

I ragazzi e le ragazze hanno ammirato anche La fontana dell'Amenano che si trova sul lato sud di piazza del Duomo, conosciuta dai catanesi anche come “funtana dall’acqua o linzolu”. Fu realizzata nel 1867 per “incanalare” il capriccioso fiume che spesso causava allagamenti alla piazza. Sopra la vasca principale c’è la statua di un ragazzo, personificazione del fiume, mentre alla sua destra e alla sua sinistra ci sono due tritoni.

 

 

 

Gli alunni hanno ammirato il fiume Amenano in una suggestiva grotta.

Inoltre gli alunni hanno fatto una passeggiata al mercato del pesce, noto anche come la Pescheria e in Via Crociferi o “La Strada delle Chiese” per ammirare in particolare:

  • La chiesa di San Francesco;
  • Chiesa di San Benedetto, dedicata a San Benedetto;
  • Chiesa di San Giuliano;
  • Chiesa di San Nicolo all’Arena.

 

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